Giugno 2022
Il rapporto tra pubblicazioni su esposizioni museali e gli stessi musei è da ritenere quanto mai fecondo. Ciò che può essere osservato per un tempo comunque limitato nella sede espositiva, diventa oggetto di più prolungata considerazione attraverso la sua riproduzione a stampa (o anche in forma digitale, specialmente al giorno d’oggi), certo senza, con questo, pretendere di assimilare l’opera alle sue riprodu- zioni, e tuttavia nella convinzione che solo nella circolarità tra l’impressione viva prodotta dalla creazione artistica guardata in presenza e quella alimentata dalla memoria risvegliata dalle sue riproduzioni, l’opera d’arte acquista tutto il suo valore e si offre compiutamente alla conoscenza e al suo adeguato apprezzamento. D’altra parte, soprattutto quando si tratta di arte minore e locale (con la cautela con cui bisogna usare queste formule, poiché ciò che è grande per valore artistico non può essere misurato unicamente sulla base del genere artistico, della diffusione della conoscenza del suo autore o dello spazio geografico e storico di attività della produzione artistica), si aggiunge l’esigenza di farla conoscere al di là degli stretti circuiti territoriali di appartenenza, contribuendo anch’essa a rappresentare la cultura artistica di un’epoca e di una comunità che supera i confini, attraverso i quali si intrecciano influssi e scambi spesso imperscrutabili direttamente ma rinvenibili nei mille indizi stilistici e materici, oltre che tematici e ideali, di cui si nutre la creazione artistica.
Per questi motivi, è da salutare con soddisfazione la ristampa del catalogo Il Museo diocesano di Sermoneta, la cui diffusione ha bisogno di essere rianimata per consentire a tanti ancora, a cominciare dalle nuove generazioni, di averne notizia e di accostarlo. L’accelerazione a tutti i livelli che l’“ipermodernità” imprime alla vita di oggi, rende paradossalmente quanto mai necessaria la coltivazione della memoria, anche remota, dei tratti di una cultura la cui azione nelle coscienze e nei vissuti di oggi è solo ap- parentemente dimenticata, ma è al contrario operante in forme e attraverso trasformazioni non immaginate, con la caratteristica comune di essere semplicemente inconsapevoli.
È il destino che tocca la fede o, semplicemente, la religiosità di tanti. La cui portata culturale può essere rimossa o, altrimenti, dissociata da una fede assunta e coltivata nello spazio ecclesiale, ma nondimeno ha bisogno di emergere alla coscienza, senza la quale non c’è umanizzazione, umanità compiuta, vita buona.
Mariano Crociata
Indice
- Sermoneta e il suo territorio
- Le chiese
- Il complesso monumentale della Collegiata di S. Maria Gli affreschi della Sala dei Battenti
- Il Museo
- I dipinti
- La suppelletile sacra