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Forme dell’invisibile – Emilia Isabella

Emilia Isabella vive ed opera a Sermoneta.
Si diploma in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia (Roma). Segue corsi di composizione e direzione di musica polifonica. Dal 1958 inizia ad operare nel mondo delle arri visive. Si dedica alla pittura e partecipa a concorsi nazionali ed internazionali. Dal 1976 si applica anche alla scultura (marmo, travertino, pietra
lavica, ferro) nel suo grande atelier nella campagna di Sermoneta.

Le perfette sculture di Emilia Isabella – talvolta elaborate sino alla assoluta levigatezza – nascono da una lunga ricerca che giunge a una purezza di forme utili a stabilire un intimo dialogo con lo spazio che le circonda.
Sono opere fatte di accorti rapporti di massa e volume, di un’intensa presenza di valori materici. Invitano a superare la pura percezione visiva e giungere ad una accogliente, tattile, espressività. Nelle sue opere Emilia – musicista diplomata in pianoforte al Conservatorio di Roma – integra la sua esperienza di vita e di comprensione del mondo, con la somma delle conoscenze e l’insieme delle tecniche scelte. Alcune opere sembrano provenire da un mondo alieno e pare vogliano comunicare attraverso un linguaggio di segni incisi, prodotti da una Intelligenza superiore; brani di “geometrie musicali”, astratte come astratto è il linguaggio musicale. L’arte attesta i valori più estremi, più veri e profondi dell’uomo; nelle espressioni più oneste e sincere l’artista testimonia una sacralità laica. L’Invisibile, cui il titolo allude, è l’astrazione delle forme esposte – solo in alcuni casi naturalistiche – e dello sviluppo “aperto”, asimmetrico, degli infiniti punti di vista necessari ad una esauriente, ma non conclusa, percezione. Astrazione come comprensione non esaustiva di un’opera mai “perfetta”, ma sì assoluta! Le piccole installazioni e le sculture sfuggono ad una univoca impressione; in esse la materialità e la gravità del marmo sono annullate dalle forme dinamiche. L’Invisibile del titolo suggerisce una realtà Altra, sacra, potenzialmente divina. Le innumerevoli prove dell’intelligenza dell’uomo, quanto ha prodotto nell’architettura e nell’arte, la perfezione delle sue opere non possono meravigliare, dato che egli ne sarebbe, prima di tutte le altre creature, l’Immagine.