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Fra gli arredi che testimoniano la vita religiosa della città sono stati scelti alcuni calici settecenteschi, una preziosa pisside in argento datata 1592, due grandi piatti per elemosine in lega di rame, sbalzati e cesellati, che seguono una tipologia di derivazione tedesca, e tre reliquiari ad ostensorio del XVIII secolo in lamina metallica su supporto ligneo, che costituiscono un curioso esempio di “arte povera”, imitando nella decorazione esempi romani illustri realizzati per lo più in argento.

Una curiosità storica è infine costituita dai tre “flagelli” con piastrine snodabili in metallo, talvolta a forma di osso, che provengono proprio dalla Confraternita dei battenti, cui apparteneva l’oratorio.

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